La malattia come stimolo al cambiamento

Nessuna malattia ci colpisce per caso. Si manifesta perché, in qualche modo, non siamo in armonia con noi stessi, con ciò the facciamo, con gli altri. 
Per questo non esige tanto farmaci e cure, ma soprattutto un cambiamento. Per esempio una banale influenza ci costringe a metterci a letto, a prendere tempo per noi, a pensare; una caviglia slogata ci fa interrompere la nostra corsa quotidiana: un tumore ci spinge a riflettere, a rivedere completamente la nostra vita, il modo in cui ci alimentiamo, le tensioni alle quali siamo sottoposti, l''insoddisfazione a cui non diamo voce, ma che dentro di noi scava cunicoli profondi.


E ancora, quante sono le persone che nella tragedia dell'Aids dichiarano di aver imparato ad amare la vita proprio da quando si sono scoperte sieropositive? 
Tutto questo non può che farci riflettere. Se una parte di noi ci fa ammalare per indurci a cambiare, forse non è la soluzione migliore tagliare un sintomo con 1'accetta, eliminarlo con un intervento chirurgico, o con una cura drastica che toglie il dolore, ma abbassa le difese dell'organismo. 
La sofferenza interiore non può essere ignorata per molto tempo, e più a lungo viene tenuta nascosta, più si manifesterà in forma clamorosa. 
È opportuno, allora, prestare attenzione ai primi sintomi.
Un dolore mestruale non parlerà forse di una femminilità mal vissuta, schiacciata, ignorata e che una volta al mese torna a farsi viva con prepotenza? Quella stanchezza strisciante e immotivata, non sarà l'espressione di una distanza profonda tra quello che si è e quello che si fa? E il senso di vuoto, di solitudine, che opprime un numero sempre maggiore di persone, non vorrà forse dire che siamo sempre più "vuoti di noi stessi"?
Crediamo di cercare l'anima gemella e non ci rendiamo conto che stiamo cercando la nostra anima, trascurata nella fretta quotidiana e tacitata da mille preoccupazioni.
Ma quanto più il vuoto si riempie di oggetti, di impegni e di persone, tanto più dentro di noi si allarga, diventa una voragine, ingoia la nostra energia e il nostro entusiasmo.

Che cos'è la guarigione


Guarire significa diventare consapevoli. Significa allargare le proprie prospettive, smettere di guardare indietro, rimanendo intrappolati nel passato, e vivere nel presente, tenendoci di riserva un sogno per il futuro. Cambiare l'immagine di noi stessi è il nostro vero compito. Nel corso della nostra vita, abbiamo la possibilità di "morire" e "rinascere" tante volte. E tutto ciò che non è stato "lavorato" in una vita, passa in quella successiva, e poi nell'altra ancora, finché non possiamo più essere sordi a quella parte di noi che grida con sempre maggiore insistenza, reclamando di essere ascoltata, di essere nutrita.

Tratto da "Fiori di Bach per curare"

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